Dentro le interpretazioni che rendono vivi i Radiocorti
Ci sono storie che colpiscono per ciò che raccontano. E poi ci sono storie che restano per come vengono raccontate.
In Radiocorti Original, ogni parola nasce per essere ascoltata. Ma è la voce a trasformarla in emozione.
Dietro ogni racconto c’è un lavoro attoriale invisibile e prezioso. Una voce che non legge: interpreta, respira, suggerisce, si trattiene.
È la voce a decidere il tempo della storia. È la voce a far tremare una frase, a far brillare una pausa.
Ma chi sono le voci che ci parlano nelle cuffie?
Le voci che conosci… in un ruolo che non hai mai ascoltato
I Radiocorti sono interpretati da grandi attori del doppiaggio e del teatro italiano. Non semplici speaker, ma artisti della voce che hanno fatto della parola un mestiere d’arte.
Tra i protagonisti vocali che danno anima ai racconti ci sono:
- Giorgio Borghetti, voce intensa e controllata, perfetta per i noir di Keller o i drammi di Nekro-Zone
- Cinzia De Carolis, con una voce sospesa tra fiaba e inquietudine, interprete di Dialoghi nel Vuoto e dei racconti più onirici
- Paolo Marchese, voce narrante per bambini ma con un’ironia adulta, straordinario nelle fiabe originali di Tommaso il Riccio
- Barbara De Bortoli, magnetica, sensuale, precisa: dà voce a personaggi femminili fragili e complessi
- Massimo De Ambrosis, ironico e profondo allo stesso tempo, perfetto nei racconti dolceamari
- Rossella Acerbo, voce calda e empatica, amatissima anche dai più piccoli nei racconti per bambini
- Nicola Marcucci, con un tono giovane, vivido, capace di passare dal realismo alla poesia in pochi respiri
Ogni attore non interpreta “a caso”: ogni testo è pensato per quella voce, e ogni voce viene scelta per quel mondo narrativo.
La scelta della voce comincia dalla scrittura
Nei Radiocorti, scrittura e recitazione sono un binomio inscindibile. Gli autori scrivono tenendo in mente la voce che racconterà la storia.
Il ritmo delle frasi, le pause, persino le virgole: tutto è costruito per l’ascolto. Non esiste adattamento, non esiste riuso: ogni testo nasce come sceneggiatura audio.
È un lavoro artigianale. Dietro ogni voce ci sono prove, confronti, registrazioni in studio. Non ci affidiamo a intelligenze artificiali, non usiamo sintesi vocale.
Ogni battito di voce è umano. Ogni silenzio è scelto.
La voce è regia
In un Radiocorto non c’è immagine, ma ogni parola è un’inquadratura.
Ogni attore e attrice usa il tono, il respiro, il tempo per creare atmosfera.
Quando ascolti Giorgio Borghetti dire “La pioggia mi aveva seguito anche lì…” senti la pioggia prima ancora che entri il sound design.
Quando Cinzia De Carolis sussurra “Mi hai dimenticata?” in un episodio di Dialoghi nel Vuoto, quel sussurro è già un mondo.
Quando Barbara De Bortoli ride nel mezzo di un dramma, quel riso ha un bordo affilato.
La voce non è solo narrazione. È interpretazione, è regia, è vita.
Perché una voce vera cambia tutto
Potremmo usare voci sintetiche, potremmo usare testi generati da software. Sarebbe più veloce, più economico, più “tecnologico”.
Ma non sarebbe umano.
In un’epoca dove tutto si appiattisce, noi crediamo ancora nella voce come strumento d’arte.
Crediamo nel respiro di un attore che si ferma prima di dire “ti amo”.
Crediamo nella fatica di trovare il tono giusto per una parola sola.
Crediamo che una voce vera si riconosca, anche a occhi chiusi.
Ascolta chi ti parla davvero
Scopri il catalogo di Radiocorti Original: ogni storia è interpretata da voci vere, voci note, voci vive.
Non è una lettura. È un incontro.
Scopri chi dà voce alle emozioni che senti.